L’adolescenza: una fase preziosa, di profonda trasformazione!
Ricordi come è stato per te il periodo dell’adolescenza?
Spesso ci dimentichiamo come ci siamo sentiti quando abbiamo attraversato questa fase di sviluppo così importante per la crescita dell’essere umano. In questo periodo si sperimenta il passaggio di allontanamento dalla realtà infantile per avvicinarsi sempre più al mondo dei grandi.
Una fase particolare in cui si accede ad un intenso, profondo e spesso radicale cambiamento: sentiamo qualcosa dentro che spinge verso il nuovo e il corpo, per primo, ci parla di trasformazione.
Tutto questo crea spesso disorientamento e vergogna, paura di essere sbagliati per il fatto di non sentirsi più gli stessi, di non poter seguire gli insegnamenti dei propri genitori come prima, ma aver voglia di conoscere il mondo da una prospettiva diversa, la propria.
La fase adolescenziale è un momento preziosissimo per l’individuo, è il momento in cui ci rendiamo conto che la vita è nelle nostre mani, che i nostri genitori non potranno decidere per noi per sempre. Ci stiamo dirigendo verso un senso di responsabilità e autonomia, spesso coincidente con il desiderio, o il timore, dei nostri genitori, ma che non siamo ancora pienamente in grado di contattare.
È il momento in cui avviene un vero e proprio rimodellamento del cervello, con modificazioni a livello delle connessioni sinaptiche e della corteccia cerebrale: ciò cambia la prospettiva di visione della realtà e di conseguenza avviene una re-iscrizione dei propri bisogni.
RICERCA DELL'IDENTITÀ
Emerge in rilievo il tema dell'identità, sorgono domande esistenziali, sensazioni ed emozioni nuove e difficili da comprendere, che possono creare confusione e chiusura.
È una fase di passaggio e, come avviene in tutte queste fasi, si ha la sensazione di essere sospesi.
La principale riflessione conscia o inconscia è: “Non sono più un* bambin* ma non sono ancora adult*, quindi cosa sono? chi sono?”.
Questa fase è caratterizzata fondamentalmente da una disarmonia più o meno temporanea, dovuta all’emergenza di pressioni biologiche, psicologiche e sociali che, prima di configurarsi in un nuovo assetto, inevitabilmente si presentano e sono vissute dal soggetto e dal gruppo sociale come mancanza di integrazione, come sospensione tra un passato inattuale e un futuro appena abbozzato.
GLI ARCHETIPI DELL'ADOLESCENZA
Usando il linguaggio archetipico junghiano, in questa fase si attivano in modo più manifesto l’archetipo dell’Orfano e del Guerriero che possono mostrarsi nella luce o nell’ombra.
L’Orfano punta verso l’autonomia, il senso pratico, l’indipendenza, la responsabilità della propria vita, ma nel lato ombra attiva rabbia, lamento, cinismo, sfiducia, insicurezza, rinuncia, orgoglio, ribellione…
Il Guerriero manifesta forza di volontà, autoaffermazione, coraggio, autodisciplina, capacità di scelta, rispetto, dignità, mentre nell’ombra attiva violenza, giudizio, durezza, competizione, prevaricazione…
Viversi le ombre di questi archetipi fa parte del processo di cammino di crescita, il tipico conflitto con l’autorità (genitori, professori, stato…) di questa fase è un modo per liberarsi dal vecchio e trovare la propria forma.
SICUREZZA VS ESPLORAZIONE
In questa fase, i ragazzi spesso si sentono spaesati, senza punti di riferimento che risuonino loro, la tipica ribellione li porta tendenzialmente a rifiutare o a volersi discostare da ciò che è conosciuto, familiare. Dunque spesso i genitori e/o i professori vengono percepiti come un ostacolo alla voglia di esplorazione e curiosità nel conoscere il mondo.
Chi più chi meno, vive una tensione interna tra l’attaccamento al conosciuto, che mantiene un senso di protezione e sicurezza, e la voglia di esplorare il diverso, spinta dal bisogno di evadere e trasgredire.
Si parla del Mito di Turmoil connesso al periodo turbolento, inquieto e ribelle dove, nonostante le contestazioni verso l’autorità, allo stesso tempo c’è la necessità di punti di riferimento stabilì e solidi.
IL GRUPPO DI PARI
Più sentiamo il bisogno di allontanarci dalla famiglia d’origine, più ci sentiamo attratti dal gruppo dei pari. Gli amici, dunque, diventano di vitale importanza perché la relazione con loro è il modo che abbiamo per specchiarci e poterci riconoscere. Emerge la tendenza all’identificazione di mode, stili, linguaggi, atteggiamenti, tendenze… Tutto per potersi sentire parte di qualcosa di diverso, capace di accomunarci ad altri che risuonano con i nostri interessi, modelli e aspirazioni.
Tra i pari però possono attivarsi dinamiche come esclusione, bullismo, discriminazione, prese in giro che vanno ad aumentare un senso di insicurezza e la sensazione di sentirsi sbagliati…
Quindi ti ricordi come è stato per te essere adolescente?
Spesso è l’aver dimenticato il nostro vissuto che ci allontana e crea intensi e difficili conflitti con i nostri figli, nipoti, alunni. Essi si sentono soffocati da un mondo adulto che non li capisce.
GLI ADOLESCENTI OGGI
E com'è essere adolescenti al giorno d’oggi?
Gli ultimi tempi hanno messo a dura prova i ragazzi, limitandone la libertà, tema molto importante per loro, e la possibilità di vedere con ottimismo e fiducia il futuro che li aspetta.
Possiamo dire che nessuno ama le restrizioni, ma per un adolescente possono diventare un vero e proprio disagio. Possono provare un profondo senso di castrazione, inibizione e soffocamento, capace di attivare un moto di contrasto o apatia e sottomissione
Immaginiamo l’adolescenza come il bruco che ha preso la forma della crisalide e non sente di avere abbastanza spazio per potersi liberare e volare senza limiti, ma si ritrova in gabbia, con il timore che fuori dalla gabbia sia tutto pericoloso e incerto.
Il periodo della pandemia ha aumentato la relazione con la tecnologia e allontanato quella umana. Usare il cellulare, giocare ai videogame, usare pc, guardare la tv sono state le principali attività svolte dai ragazzi che, in una fase di crescita ed espansione come questa, non hanno potuto sperimentare un contatto diretto con coetanei, spazi, natura, esperienze diverse dalla solita routine quotidiana.
Non solo. Oggi, nelle famiglie, alcune problematiche di varia natura, legate ai genitori, possono essere volontariamente o involontariamente scaricate sui figli.
In questi anni di tensione, i ragazzi hanno dovuto assorbire disagi familiari e collettivi di una certa portata, che hanno incentivato stati di ansia, paura, insicurezza, tristezza, apatia, sconforto, già sollecitati psico-fisiologicamente in questa fase di sviluppo.
Sono aumentati i casi di autolesionismo e altri atteggiamenti che esprimono a gran voce una chiara e forte richiesta di aiuto. Un bisogno di essere visti, ascoltati, compresi e di esprimere ciò che hanno represso fin dall’infanzia e di cui si sono fatti carico.
Considerando che tutto ciò che accade in questa fase segna il vissuto dell’individuo, lasciando un imprinting nella sua storia di crescita, è necessaria molta delicatezza per avvicinarsi al loro mondo fatto di caos e desiderio di conferme.
REIKI PER ADOLESCENTI
La tipica crisi esistenziale dell’adolescente ci accompagna lungo tutta la nostra vita; naturalmente, se in questo periodo abbiamo avuto la possibilità di essere accolti, sostenuti e abbiamo trovato strumenti adatti per conoscerci, sapremo meglio orientarci nel cammino della vita.
Incontrare Reiki sul proprio cammino, a questa età, può essere una chiave per ritrovarsi e seguire la propria direzione nel mondo in una modalità più fluida e consapevole, comprendendo su un piano più profondo i propri bisogni e come far emergere la propria verità.
Durante il corso di Reiki per Adolescenti si creano spazi di confronto con se stessi e tra i pari, in uno spazio protetto e di apertura dove ogni partecipante ha la possibilità di conoscere se stesso, accettando le sue difficoltà e la sua unicità come individuo.
Nei due giorni di corso, i ragazzi vengono osservati nella loro specificità, sostenuti verso un percorso di consapevolezza personale ed incoraggiati a scoprire i propri talenti, bisogni, risorse; sono stimolati ad ascoltare il proprio sentire ed il proprio corpo grazie a cerchi di condivisione, esercizi di yoga e movimento corporeo, spazi creativi, arte, meditazioni guidate, colori, musica, natura, gioco e cibo sano.
Grazie all’attivazione a Reiki accedono ad uno strumento di sostegno per se stessi e per gli altri: possono darsi Reiki quando hanno bisogno di Energia, Calma, Equilibrio, Amore, e donarlo quando sentono di voler aiutare qualcun*.
Essendo Reiki un portale di connessione con la propria Anima, apre la visione di sé e del mondo, contattando un senso di appartenenza universale che porta pace e senso di integrità, respirando fiducia in se stessi e nel flusso della vita.
Articolo a cura di Shakini Angela Decaro
Foto di Nayaka Giacomo Magi
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